LA STORIA

Gli inizi

I Clash si formano a Londra nel 1976, durante la prima ondata del punk britannico. Strummer aveva fatto parte in precedenza dei The 101ers, mentre Jones e Simonon (per breve tempo) militarono nel leggendario gruppo proto-punk dei London SS. Guidati dal manager Bernie Rhodes, Jones, Levene e Simonon reclutarono Strummer dai 101ers ("Tu vai bene", gli dissero, "ma il tuo gruppo fa schifo". Si racconta che Rhodes diede a Strummer 48 ore di tempo per firmare, ma lo richiamò per avere una risposta in 24 ore). Fu cosi che i Clash—nome fornito da Simonon dopo aver visto il termine in tutti i giornali—ebbero inizio.
A seguito della pubblicazione del loro primo album, Chimes venne sostituito dal batterista Topper Headon (vero nome Nick Headon). Headon, dotato musicalmente, pensava di restare per un breve periodo. Rimase invece coi Clash fino alla fine del 1982 – essedo presente per gran parte della carriera della band e soprattutto in quella di maggior successo.
Il loro primo concerto fu nel 1976 come spalla dei Sex Pistols, e nell'autunno dello stesso anno il gruppo firmò un contratto con la CBS Records. Pubblicarono il loro primo singolo ("White Riot") e il loro primo album (The Clash) nel 1977, ottenendo un successo considerevole nel Regno Unito, anche se la CBS inizialmente rifiutò di pubblicare l'album negli USA. Solo dopo due anni di successi nelle vendite del disco di importazione inglese, verrà pubblicata negli USA una versione modificata del loro primo album.
All'inizio i Clash si fecero notare per il loro stridente apetto di sinistra e gli abiti su cui campeggiavano slogan rivoluzionari ("Sten Guns in Knightsbridge", "Under Heavy Manners"). Nel corso del 1977, Joe Strummer e Mick Jones fecero dentro e fuori di galera per un numero di crimini minori che andavano dal vandalismo al furto di una federa, mentre Simonon e Headon vennero arrestati per aver sparato a dei piccioni viaggiatori con una pistola ad aria compressa.
Il loro albun seguente, Give 'Em Enough Rope, prodotto da Sandy Pearlman, fu il primo in cui Topper Headon compare in tutte le tracce. Pearlman era impressionato dall'abilità e dalla precisione di Headon e lo soprannominò "The Human Drum Machine"(La batteria umana). Give 'Em Enough Rope venne pubblicato nel 1978 e debuttò al numero due della classifica britannica, ma non riuscì ad entrare nei primi 100 nel più grande mercato musicale del mondo, gli Stati Uniti.

Politica

Come molti dei primi gruppi punk, i Clash protestavano contro la monarchia e l'aristocrazia nel Regno Unito e nel mondo. Contrariamente ai colleghi però, i Clash rifiutavano il sentimento generale di nichilismo e anarchia. Trovarono invece la solidarietà di diversi movimenti di liberazione attivi all'epoca. Le loro idee politiche erano espresse nei loro testi, nelle prime canzoni come "White Riot", che incoraggiava i giovani bianchi scontenti a diventare attivi politicamente come la loro controparte nera, "Career Opportunities", che esprimeva il malcontento circa la carenza di posti di lavoro nel Regno Unito, e "London's Burning", espresione della rabbia punk, ma allo stesso tempo estremamente analitica.
In un caso, nel 1978, ad un concerto di Rock Against Racism, organizzato dalla Lega Anti-Nazista, Joe Strummer indossò una controversa t-shirt su cui apparivano le parole "Brigate Rosse" con al centro l'emblema della Rote Armee Fraktion. Egli disse in seguito che indossò la maglietta, non per appoggiare le fazioni terroristiche di estrema sinistra in Italia e Germania, ma piuttosto per portare all'attenzione la loro esistenza. Comunque, la cosa lo fece stare male dopo lo spettacolo, spingendolo a scrivere la canzone "Tommy Gun", in cui rinuncia alla violenza come mezzo di protesta.
I Clash offrirono il loro supporto al movimento Sandinista e ad altri movimenti Marxisti dell'America Latina (da cui il titolo del loro album del 1980, Sandinista!). Furono coinvolti direttamente con la controversa Lega Anti-Nazista e con Rock Against Racism. Nel dicembre 1979, all'epoca dell'uscita del loro album London Calling, i Clash (come i Dead Kennedys negli USA) stavano cercando di far quadrare il cerchio, mantenendo la loro energia punk mentre sviluppavano sempre più il loro essere musicisti. Erano in particolare timorosi della loro fama crescente: accolsero sempre i fan nei camerini dopo i concerti, mostrando un genuino interesse nella relazione con essi.
Il titolo di London Calling evoca la frase pronunciata dall'annunciatore radiofonico statunitense Edward R. Murrow durante la seconda guerra mondiale, e la canzone che da il titolo all'album annuncia che "...war is declared and battle come down..." (la guerra è decisa e inizia la battaglia). Mette in guardia contro l'aspettativa di vederli come dei salvatori — "... now don't look to us / Phoney Beatlemania has bitten the dust..." (non rivolgetevi a noi / la sciocca Beatlemania ha morso la polvere) — ritrae un disegno disperato del periodo; "The ice age is coming, the sun's zooming in / Engines stop running, the wheat is growing thin" (L'era glaciale sta arrivando, il sole implode / i motori smettono di funzionare, il grano cresce rachitico) — ma chiama gli ascoltatori a uscire dal loro stupore drogato e a intraprendere la lotta senza guardare costantemente a Londra, o agli stessi Clash, per indicazioni — "Forget it, brother, we can go it alone... Quit holding out and draw another breath... I don't wanna shout / But while we were talking I saw you nodding out..." (Scordatelo fratello, possiamo fare da soli... smetti di resistere e fai un altro respiro... Non voglio urlare / ma mentre parlavamo ti ho visto fare un cenno...) — chiedendo alla fine, "After all this, won't you give me a smile?" (Dopo tutto questo, non vuoi rivolgermi un sorriso?).
I Clash sono generalmente accreditati per aver fondato le radici del punk rock nella protesta liberale, ed erano noti per molti come i "rivoltosi dell'uomo pensante" per la loro visione politicamente astuta del mondo. Va notato che non furono mai completamente spinti dal denaro. Anche all'apice del successo, i biglietti dei concerti e i prezzi dei souvenirs erano ragionevoli. Similarmente, il gruppo accettò delle royalty più basse per Sandinista! allo scopo di assicurarsi che l'album (triplo) venisse venduto allo stesso prezzo di un doppio LP.

Il successo negli USA

Give 'em Enough Rope fu il primo album dei Clash ad essere pubblicato da un'etichetta statunitense (anche se l'edizione britannica del primo album fu un bestseller d'importazione negli USA), e per promuoverlo i Clash si imbarcarono nel loro primo tour statunitense all'inizio del 1979. Il loro primo album non ebbe una pubblicazione ufficiale negli USA fino al luglio 1979, e comunque uscì in forma drasticamente rivista rispetto alla versione pubblicata altrove. Questo comprendeva una versione ruggente di I Fought The Law di Bobby Fuller (in origine presente sul loro primo EP Cost Of Living).
Il successo di pubblico e critica negli USA arrivò con London Calling, un album doppio pubblicato nel gennaio 1980, venduto al prezzo di un album singolo (su insistenza della band). A fianco del punk classico, presentava una serie di stili più ampia degli album precedenti, tra cui il rockabilly in stile americano e il reggae che risuonava assieme al movimento ska britannico. L'album è considerato una pietra miliare, e canzoni come "Train in Vain", "Clampdown" e "London Calling" si sentono con regolarità sulle stazioni radio di musica rock dei giorni nostri.
I Clash alla fine del 1980 fecero seguire a London Calling un triplo album (in vendita al prezzo di un doppio), intitolato Sandinista! (con numero di catalogo FSLN1, dalle iniziali spagnole del movimento Sandinista, Frente Sandinista de Liberación Nacional). Il risultato fu un lavoro vario, con la band che continuava la sua sperimentazione nel reggae e nel dub ("Let's Go Crazy") e si espandeva in altri stili musicali e tecniche di produzione, che comprendevano jazz ("Look Here"), hip hop ("The Magnificent Seven"), valzer ("Rebel Waltz"), il canto del figlio piccolo del tastierista Micky Gallagher, e "Mensforth Hill," un collage di loop registrati su nastro simile a Revolution No. 9 dei Beatles.
I fan erano confusi e le vendite scesero, anche se negli USA furono migliori che in precedenza. A seguito della pubblicazione di Sandinista!, i Clash si imbarcarono nel loro primo tour mondiale, che comprendeva concerti in Asia orientale e in Australia.
Nel 1982, i Clash ritornarono con quello che sarebbe divenuto il loro album più venduto, Combat Rock. Contenente i singoli "Rock the Casbah" e "Should I Stay or Should I Go?", entrò nella Top Ten statunitense e in quella britannica. "Ghetto Defendant" vedeva la partecipazione di Allen Ginsberg, e "Red Angel Dragnet" citava il film Taxi Driver.

Tensioni e scioglimento

Le tensioni interne non erano inizialmente apparenti, grazie al successo di Combat Rock. Ma dopo di questo i Clash iniziarono a disintegrarsi lentamente. Topper Headon venne cacciato a causa della sua dipendenza dall'eroina e il batterista originario, Terry Chimes, venne ripreso per suonare nei concerti successivi. I membri chiave iniziarono un gioco di vendette. Terry Chimes lasciò la band dopo il Combat Rock tour del 1982, convinto che il gruppo non potesse continuare con le lotte intestine che l'agitavano. Nel 1983, dopo una vasta ricerca per un nuovo batterista, venne reclutato Pete Howard, che si esibì con la formazione originale in diverse date minori negli USA e davanti al più grande pubblico avuto dai Clash, allo US Festival di San Bernardino (California)—l'ultima apparizione di Mick Jones con i Clash.
Nel settembre 1983, Strummer e Simonon estromisero Jones dal gruppo, citando il suo comportamento problematico e la divergenza nelle aspettative musicali (Jones si dedicherà a fondare i Big Audio Dynamite (BAD) con Don Letts). Dopo una serie di audizioni, la band annunciò che Nick Sheppard (23), gia membro dei Cortinas di Bristol, e Vince White (23) sarebbero stati i nuovi chitarristi del gruppo. La nuova formazione fece i suoi primi concerti nel gennaio 1984, presentando del nuovo materiale e si lanciò in un tour autofinanziato, soprannominato "Out of Control tour".
Musicalmente, la band era più che in grado di ricreare — a volte migliorare — l'infuocata intensità della formazione originale, ma il feeling e la fiducia tra la vecchia guardia e i nuovi arrivati erano tesi a causa delle circostanze e della poca familiarità. Indipendentemente da ciò, il gruppo girò intensamente durante l'inverno e fino ad inizio estate, con Strummer che si prese una pausa fino all'autunno per seguire delle questioni private. Ad una esibizione in favore dei minatori in dicembre, egli annunciò che il gruppo aveva un nuovo album e lo avrebbe pubblicato all'inizio del nuovo anno.
Le sessioni di registrazione dell'album furono un massacro, col manager Bernie Rhodes che sprecò il considerevole talento di Howard in favore di una drum machine, reingegnerizzò gli arrangiamenti live delle canzoni, e si affidò a sintetizzatori e cori. Altre canzoni eseguite durante il tour non vennero pubblicate: "Ammunition", "Glue Zombie", "In the Pouring Rain".
Disilluso dall'album di Rhodes, Strummer portò la band a girovagare per l'Inghilterra del nord e la Scozia, suonando gratis agli angoli delle strade e nei bar. I Clash fecero i loro ultimi concerti in alcuni festival europei del 1985, con Strummer che infine riunì la band per scioglierla. Nel frattempo venne pubblicato Cut the Crap, che ricevette una scarsa accoglienza, anche se fece meglio dell'album dei Big Audio Dynamite negli USA.

Dopo i Clash


Joe Strummer recitò in alcuni film, registrò colonne sonore (da notare "Love Kills" per il film Sid and Nancy) e sperimentò con diverse band di supporto ottenendo un successo limitato. Nel 1991/92 Strummer si unì ai The Pogues, dopo l'abbandono del frontman Shane MacGowan, per una serie di concerti in Europa. Infine, nella seconda metà degli anni '90, Strummer riunì dei musicisti di grido in una band di supporto che chiamò The Mescaleros. Strummer firmò un contratto con l'etichetta punk californiana Hellcat Records, e pubblicò un notevole album, scritto assieme ad Anthony Genn, intitolato Rock Art and the X-Ray Style. Seguì un tour in Ingihlterra ed America Settentrionale, nel quale venivano eseguite diverse delle canzoni preferite dai fan dei Clash. Genn lasciò i Mescaleros nel mezzo delle sessioni di registrazione del secondo album, Global A Go-Go, nel quale compare il violinista e chitarrista Tymon Dogg, che contribuì alla canzone "Lose This Skin", contenuta su Sandinista!. Dopo la pubblicazione di Global A Go-Go, Joe Strummer e i Mescaleros suonarono in un tour di 21 date in Nord America, Gran Bretagna e Irlanda. Ancora una volta, questi concerti presentavano materiale dei Clash ("London Calling", "Rudie Can't Fail"), così come cover di classici del reggae ("The Harder They Come", "A Message To You, Rudie") e si chiudevano regolarmente con un ammiccamento ai The Ramones di "Blitzkrieg Bop". Nel dicembre del 2002, Joe Strummer morì improvvisamente per un attacco di cuore, all'età di 50 anni. L'album dei Mescaleros su cui stava lavorando, Streetcore, venne pubblicato postumo nel 2003, accolto dai favori della critica.
Successivamente allo scioglimento dei Clash, Paul Simonon si unì ad un gruppo chiamato Havana 3AM, che registrò un solo album in Giappone e sparì rapidamente. Simonon tornò quindi alle sue origini di artista visuale, presentando diverse performance in gallerie d'arte e contribuendo alla copertina del terzo album dei BAD di Mick Jones che, coincidentalmente, venne coprodotto da Joe Strummer. La riluttanza di Simonon a tornare a suonare è stata ampiamente citata come motivo per cui i Clash furono uno dei pochi gruppi punk britannici degli anni '70 che non si riunirono per approfittare della notalgia del punk che si diffuse negli anni '90. Comunque, Mick Jones dichiarò alla stampa che all'epoca della morte di Strummer, i quettro stavano considerando seriamente di riunirsi per un tour, e che esistevano buone probabilità di riuscita dell'operazione.
Dopo essere stato estromesso dalla band successivamente alla pubblicazione di Combat Rock, Topper Headon si trascinò senza meta con una dipendenza da eroina. Formò un gruppo jazz che ebbe breve vita. Dopo le riprese del documentario retrospetivo sui Clash di Don Letts, intitolato, Westway to The World, e una successiva consegna a Strummer, Jones, Simonon, e Headon di un Lifetime Achievement British Music Award, Headon scomparve dal mondo della musica. Va notato che il suo contributo ai Clash non fu per nulla limitato al suonare la batteria. Headon compose anche le parti di piano di "Rock The Casbah". Attualmente si è disintossicato e continua a esibirsi dal vivo. Fu in uno di questi concerti che apprese della morte di Strummer. Nel 2003 dicharò che si sarebbe esibito in concerti di tributo a Joe.

Fonte Wikipedia